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Preistoria del Monte Baldo – 2

Località:

Monte Baldo

Periodo:

Preistoria

Clima:

Mezza montagna

PALEOLITICO SUPERIORE (dal 36.000 all’8.300 a.C.)

Circa 13.000 anni a.C. Il clima si manteneva ancora rigido pur verificandosi la lenta regressione dei ghiacciai nelle Valli atesine e benacense. Con il miglioramento del clima, 2000 anni dopo, il Baldo cominciò a rivestirsi di erbe pioniere a caratteri di tundra e steppa, attirando così branchi di erbivori in cerca di pascoli ad alte quote (bisonti, alci, stambecchi, camosci, caprioli, marmotte, lepri ecc.).

È stata ipotizzata una prima e più antica via di penetrazione dell’uomo nell’area alpina, un lungo percorso da Caprino Veronese al Monte Bondone, preferito dai cacciatori-raccoglitori paleolitici che inseguivano le prede. Armati di lancia ed asce di pietra, i cacciatori si portavano in alto durante la stagione estiva, si accampavano in ripari provvisori, dirigendosi progressivamente verso il nord al seguito di questi animali.

Da altre località del Baldo veronese e trentino provengono ritrovamenti di strumenti genericamente attribuite al paleoliticoattribuite al paleolitico superiore a  Pradonego 830m nei pressi di una sorgente, a Pereelle in un pianoro sopra Spiazzi, Preagne a circa 1000m, a Castelcucco a 1150m in un ripiano in vista dell’Adige, sul Monte Albarè a 1100m in posizione panoramica verso Ferrara di Monte Baldo, nelle zone di Passo del Casello 1079m, al Passo di San Valentino 1300m, a Malga Artillone e Artilloncello 1500m, e a Pian di Festa di Brentino 660m in un terrazzo glaciale che si affacciava sulla Val d’Adige

Caratteristiche principali

Altri aspetti caratterizzanti

Fonti:

da “Monte Baldo” C.T.G. – Verona – A.A.V.V.