Nel 2004 durante i lavori di ampliamento del Cimitero di Castelletto di Brenzone è emerso un eccezionale complesso di strutture murarie pertinenti ad una villa romana.
I lavori di scavo iniziarono da prima nella chiesa adiacente di San Zeno de l’Oselet e nel 2007, quando terminarono hanno restituito le vestigia di una grande villa di età romana, di circa 2000 mq, originariamente affacciata sul lago in una splendida posizione panoramica.
Si tratta dell’unico complesso di questo genere finora messo in luce sulla sponda veronese del Garda, analogo per estensione e per impianto monumentale, alle ville della riviera bresciana (villa di Sirmione, Toscolano e Desenzano). Numerosi sono gli ambientiTutto ciò che circonda un essere vivente, che è in lui (lo... Leggi individuati, circa una decina, dislocati su due terrazze principali e con pavimenti collocati a quote diverse: la presenza di un ambulacrum a volte suggerisce l’esistenza di un piano ancora più alto, oggi non rintracciabile. Le strutture murarie, alcune delle quali conservate eccezionalmente fino a circa tre mt di altezza, segnalano con le loro articolate stratificazioni, la lunga vita dell’edificio, protrattasi dall’inizio dell’età imperiale fino all’epoca altomedioevale. I vani, in origine arricchiti da decorazioni di pregio, si presentano spogliati degli apparati di rivestimento e con installazione di carattere precario collegabili alle ultime fasi di frequentazione.
Sfruttando le strutture della villa, nel XII secolo è stata costruita una chiesa dedicata a San Giovanni Battista e usata per somministrare i battesimi. Ora è chiamata di San Zeno de l’Oselet per un manufatto posto sopra la tozza pina del campanile ed è usata come chiesa cimiteriale. Le indagini condotte all’interno della chiesa hanno confermato che il primo edificio di culto era composto da un’ala absidale lunga circa 9 mt per 4 e 50 mt con annesso area cimiteriale, costruito verosimilmente in età longobarda e a questo vanno collegati anche i due campanili in marmoIl marmo è una roccia metamorfica, cioè una roccia carbona... Leggi bianco del I sec. d.C. riutilizzati nel portico interno della chiesa di età romanica.