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Arco a tutto sesto e il bugnato

L’arco a tutto sesto (struttura architettonica semicircolare) è usato per la sua resistenza al peso ed è realizzato in più modi diversi, In Lessinia è ampiamente presente nelle aperture di porte, piccole cappelle nelle contrade, nicchie votive…., si diffuse molto con l’Arte Etrusca (in particolare nelle porte dell’ingresso delle città), poi ampiamente nell’Arte Romana in tantissimi edifici (anfiteatri es. l’Arena, acquedotti, ponti…), dopo un momentaneo abbandono nell’Arte Gotica per l’arco cuspidato “a punta”, ebbe un notevole ritorno dal XV sec. con l’Arte Rinascimentale (con la ripresa dell’Arte Romana detta Arte Classica) in numerose varianti, dal XVI sec. con l’Arte Manierista (tardo rinascimentale) si affermò la superficie a bugnato rustico e liscio che variano i giochi di superficie (in Veneto grazie a Palazzo Te a Mantova in Lombardia di Giulio Romano, allievo del notissimo Raffaello Sanzio che era pittore ed architetto), dalla fine del XVIII-XIX sec con l’Arte Neoclassica riprendendo l’Arte Romana (detta Arte Classica) tornerà la linearità liscia tralasciata negli stili precedenti (Arte Manierista e Barocca).

Arco a tutto sesto in Lessinia (varianti)
Didascalie dell’immagine:
Arco a tutto sesto: 1 pilastro o piedritto (elemento di sostegno verticale, lo spazio fra i pilastri forma spesso un quadrato), 2 concio o bugna (plurale conci o bugne, pietre ben evidenziate dai bordi rientranti, se è ruvido bugnato rustico (a imitazione delle rovine romane), se è liscio bugnato liscio, primi esempi a Firenze nel XVsec con Palazzo Medici Riccardi di Michelozzo Michelozzi, ampiamente imitato nel XVI – XVII sec.), 3 capitello in una variante dall’ordine Dorico – tuscanico (raccorda la superficie verticale con la curva), 4 Piano di imposta (asse di appoggio dell’arco, l’apertura interna è detta luce), 5 conci o bugne a cuneo (così incastrati non possono scivolare in basso garantendo sostegno), 6 raggi del semiarco (assi radiali di taglio dei conci a cuneo o bugne a cuneo), 7 Chiave di volta o concio di chiave (è l’ultimo concio a cuneo appoggiato ad una intelaiatura lignea che dà forma all’arco detta centina, poi la centina viene rimossa).
Arco a tutto sesto semplice: questo tipo è meno resistente, è usato molto nelle piccole porte 1e2 pilastro o piedritto con pochi decori, 3 capitello a parallelepipedo (semplificazione del Doricotuscanico), 4 e 6 Piano di imposta con luce all’interno, 5 arco con pochi pezzi (talvolta è unico senza chiave di volta), 7 chiave di volta (il più delle volte se c’è è falsa per abbellire l’arco se è a pezzo unico, lo si vede guardando sotto la porta).
Chiave di volta classica: questo tipo dell’Arte Neoclassica riprende l’Arte Romana a forma di esse (S), diffusa nei ricchi contesti, 8 doppia voluta o spirale (al posto della spirale c’è talvolta la rosetta, simili a rose canine), 9 scanalature.
Chiave di volta senza volute: versione più semplice molto diffusa in Lessinia, 8 sagoma esterna delle volute, 9 scanalature.
Chiave di volta semplice: presenta soltanto la sagoma, 8 senza volute e 9 senza scanalature.