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Rinvenimenti romani in Lessinia

Località:

Lessinia

Periodo:

Epoca romana

Clima:

Mezza montagna

Per quel che riguarda il territorio della Lessinia vera e propria, le tracce della presenza romana vengono più labili. Il territorio di Cerro, facente parte della Selva Veronensis, era ricoperto da boschi e quasi del tutto disabitato, anche se probabilmente era attraversato da un tratturo che passando sulla dorsale Cerro, Corbiolo, Bosco Chiesanuova, collegava la pianura ai pascoli della Lessinium.

Nel territorio di Roverè si è constatata una discreta presenza romana, specie nella zona di San Vitale dove è stata rinvenuta una statuetta in bronzo di Mercurio, monete, vasi in vetro, fibule ed una lapide appartenente ad una fortificazione militare.

Il territorio di San Mauro di Saline era attraversato anche in epoca romana dalla strada carraia “Cara” importante via di transumanza ovina e caprina più che bovina che dalla pianura, nei pressi di Vago risaliva la dorsale verso la Lessinia, ma di cui oggi non esistono documentazioni scritte.

Nella parte alta della vallata le tracce della presenza romana diventano più esili, anche se alcuni toponimi fanno pensare ad una probabile origine romana come Vestenanova che riporta al culto della dea Vesta, popolare divinità femminile del Pantheon romano. Di sicuro c’è la presenza di un fortilizio romano sulla Purga di Velo a guardia della via Cara, la via dell’alpeggio, la cui torre è stata abbattuta nel 1854 per costruire l’attuale cappella. La testimonianza di questa torre è presente anche nello stemma comunale. Il territorio di Bosco Chiesanuova ed anche quello di Erbezzo erano quasi del tutto disabitato in epoca romana, salvo per alcuni modesti insediamenti nella parte più bassa.

Tra il vajo di Squaranto e il vajo dell’Anguilla vi era la Frizzolana, (attestata per la prima volta in un documento del 921), seguita a quota più elevata dalla Silva Comunis Veronae, (attestata più tardi a partire dal 1216), entrambe ricoperte da rigogliosi boschi di roveri e carpini nella parte meridionale e di faggi nella parte centrale, utilizzati per il taglio del legname e per la produzione del carbone da legna. Più in alto vi erano i pascoli del Lessinum, (attestato per la prima volta nel 814), utilizzati d’estate per l’alpeggio ovino e caprino con greggi che salivano lungo la mulattiera del fondovalle, oppure lungo la dorsale da Grezzana a Cerro, Carcaro con diramazioni per Valdiporro e poi la Frizzolana, Grietz, Bocca di Selva, Podestaria.

Caratteristiche principali

Altri aspetti caratterizzanti

Fonti:

da “Lessinia” C.T.G Verona – A.A.V.V.