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- natura, cultura, arte e architettura della Montagna Veronese -

Le incisioni rupestri

Località:

Monte Baldo

Periodo:

Preistoria

Nell’ultimo milione di anni, le glaciazioni del quaternario invasero la regione del Garda con un’enorme massa di ghiaccio (1000 m di quota a Malcesine, 500 m a San Vigilio) in continuo e lento movimento che levigò e modellò le rocce sedimentarie e calcare del Baldo occidentale, chiamate liscioni, scavò una fossa profonda, trasportò numerosi depositi morenici e diede origine al lago di Garda (12.000 anni fa) dopo l’ultima glaciazione.

Sulle grandi superfici di pietra levigate in un’area che va da Garda a Malcesine, l’uomo lasciò il segno del suo passaggio con una serie di oltre tremila figurazioni, alcune quasi a livello del lago, altre a quota fino a 600m, a fianco degli antichi sentieri sulle pendici del Baldo. Probabilmente il territorio era frequentato da cacciatori, da pastori, da boscaioli che scolpirono sulla roccia dei disegni, percuotendo con ciottoli di quarzite e serpentino.

Fu il professore Mario Pasotti, nel 1964, a scoprire le prime incisioni benacensi sulle rocce del Monte Luppia, nei pressi di San Vigilio

Incisioni rupestri furono rilevate oltre che sulla sponda orientale del lago di Garda (Garda, Torri del Benaco, Malcesine, Brenzone, Costermano, San Zeno di Montagna) anche nei territori dei comuni di Caprino Veronese, Rivoli, Brentino Belluno, Brentonico, Arco.

I soggetti delle raffigurazioni sono: figure umane schematizzate, pugnali, spade, accette, lance, armati a piedi o a cavallo, croci, animali, imbarcazioni, figure geometriche.

Si presuppone che molte incisioni, le più antiche, si trovino ancora sepolte sottoterra ancora ben conservate, mentre quelle esposte a pioggia, neve, vento ed al passaggio di persone corrono il rischio di essere rovinate.

Nel corso degli anni per leggere le incisioni sono stati adottati metodi diversi: a volte dipingendo le rocce col pericolo di danneggiarle, attraverso il tatto soprattutto quello degli esperti che resta sempre il modo migliore per individuare le diverse rappresentazioni, versando dell’acqua e guardare attentamente il riflesso della luce solare il disegno inciso. Un’altra tecnica è quella di porre sopra l’incisione un foglio di carta, strofinare sopra una matita e apparirà un calco esatto della raffigurazione sottostante, anzi a volte appaiono molti graffiti che l’occhio nudo non aveva individuato.

Per stabilire la cronologia, gli archeologi hanno esaminato il colore delle incisioni, la profondità del segno, il grado di dilavamento, la forma delle figure, delle asce, le lame delle armi, hanno trovato poi altri punti di riferimenti quali le croci cristiane e i giochi medioevali. Alla preistoria vengono attribuiti solo una parte delle incisioni, mentre le rimanenti, sono di periodi successivi, fino ad arrivare ai tempi moderni, poiché evidentemente l’uomo ha sempre frequentato questi territori ed ha lasciato una testimonianza iconografica della sua presenza.

Secondo il professor Fabio Gaggia, continuatore dell’opera del professor Mario Pasotti ed esperto di graffiti, le incisioni rupestri del Baldo sono databile dall’età del Bronzo in poi poiché non sono state trovate scene di caccia o di aratura o figure appartenenti a stili più arcaici.

Vengono definiti esemplari di arte rupestre preistorica: la Pietra di Castelletto (II millennio a.C. Bronzo Antico e Medio), la Pietra delle Griselle (periodo del Bronzo Recente). La pietra delle Senge di Marciaga (Costermano) e quelle di Crero (Brenzone) presentano graffiti sovrapposti di epoche diverse dell’Età del Ferro fino ai nostri giorni.

La pietra di Castelletto è stata rinvenuta su un pendio a circa quattro metri dalla Riva del lago di Garda nel 1965 durante gli scavi per la costruzione di un edificio, ora è conservata nell’atrio del municipio di Brenzone dove si può ammirare. Si tratta di una roccia di rosso ammonitico, inciso con un sasso a punta secondo la tecnica della martellatura, presenta otto pugnali e una settantina di asce contrapposte e raggruppate, alcuni con immanicatura allungata, altre con impugnatura molto corta e lama arrotondata, simile a quelle del Media età del Bronzo. È forse la più antica e importante composizione di figure di tutta la zona gardesana e baldense e sembra essere una testimonianza che il lago era usato fin dalla preistoria come importante via di comunicazione e che le armi erano segno determinante di potere.

Pietra di Castelletto, databile all’età del Bronzo seconda metà II mill. a.C.

Nella Pietra della Griselle, in località Castei a Brancolino tra Garda e Torri del Benaco, oltre a spade con impugnatura particolari d’epoca preistorica, sono rappresentati dei guerrieri isolati con scudo quadrato, che guardano verso sud, forse rivolti verso un ipotetico nemico o pericolo proveniente dalla valle, inoltre due figure umane con le braccia alzate oranti, i portatori di fronte e delle figure circolari. Per analogia alle incisioni della Valcamonica è datata della tarda Età del Ferro.

Torri del Benaco Pietra delle Griselle

La Pietra dei Cavalieri, in località Castei, presenta 12 cavalieri in fila indiana, che imbracciano delle lunghe lance tipo baionette in estate su fucili, mentre un tredicesimo poco lontano tiene le braccia aperte e sollevate. In un primo tempo fu attribuito all’Età del Ferro, mente potrebbe essere interpretata come un drappello di cavalieri dell’Armata Francese che combatterono a Rivoli Veronese nel 1797 contro gli Austriaci.

Località Castei Pietra dei Cavallieri

In un piccolo riparo del Monte Luppia in località Senge furono trovate delle incisioni alcune note come le cappelle e il merler, altre note come la tecnica lineare con cui erano rappresentate guerrieri contrapposti con scudo rotondo, con spada ed elmo a calotta. E’ questo la Pietra della Bocca del Trimelò

Canale figure in rilievo

Nei pressi di Canale (Rivoli Veronese) in Valdadige sulle rocce montonate e profondamente corrose dal carsismo si trovano particolari incisioni con inversione di rilievo. La tecnica di esecuzione era basata sulla picchiettatura del disegno e quindi sulla pressione e strofinamento, in modo da produrre un segno più compatto della roccia circostante che veniva lentamente corrosa, mentre la figura risultava in rilievo

Nella zona di Crero (Torri del Benaco) una grande roccia levigata presenta 200 figure strane, originali, forse regali, animali bassi allungati e figure cruciformi tutto e collegate quasi ad indicare una terra cristiana.

Sul Baldo orientale a Brentino Belluno sono state rinvenute rocce affioranti con griglie e merleri e

Sulla strada del Pian della Festa (Brentonico) sopra un masso una fitta serie di graffiti a reticolo del tardo Paleolitico Superiore o Mesolitico.

Sulle Senge di Marciaga, sopra una roccia in piano, sono scolpite due figure antropomorfe, una stesa a terra ed una con lo scudo rivolto verso sud, quasi a contrastare i Celti, (II secolo a.C.) i quali occuparono la pianura, ma non giunsero in questa zona. Le figurazioni sono attribuite alla Tarda età del Ferro. Recentemente sono state scoperte altre incisioni rupestre, non sicuramente databili, lungo la mulattiera che da Biasa di Brenzone porta a San Zeno di Montagna, in località Casette

Senge di Marciaga incisioni rupestri dell’età del ferro

Caratteristiche principali

Altri aspetti caratterizzanti

Fonti:

da “Monte Baldo” CT.G. – Verona – A.A.V.V.